Fotografare un paesaggio è la cosa che viene più naturale fare quando ci si trova di fronte a scenari mozzafiato, ma spesso quando si va a rivedere la foto scattata questa non riesce a riprodurre l’emozione che si è provata guardando il paesaggio dal vivo. Ci sono alcune accortezze che puoi seguire per ottenere una foto uguale a quella che ti immagini. In questo articolo cercherò di spiegarti come fotografare al meglio un paesaggio e darti qualche consiglio utile a seconda delle diverse tipologie di panorama.
Avevo già scritto un articolo sulla fotografia di paesaggio (lo trovi qui) ma era un po’ sintetico ed elementare così ho deciso di scriverne un altro in cui puoi trovare maggiori informazioni.
Contenuti dell'articolo
- 1 Come fotografare un paesaggio
- 1.1 1. Usa le impostazioni manuali
- 1.2 2. Profondità di campo
- 1.3 3. L’ora migliore per fotografare un paesaggio: golden hour e blue hour
- 1.4 4. Rumore digitale
- 1.5 5. Bilanciamento del bianco
- 1.6 6. Comporre la tua foto di paesaggio
- 1.7 7. Quale obiettivo usare
- 1.8 8. Usa il treppiede
- 1.9 9. Filtri fotografici e fotografia di paesaggio
- 1.10 10. Scattare in Raw o in jpg?
- 2 Tipologie di paesaggi e come fotografarli
- 3 Conclusioni
- 4 Libri sulla fotografia di paesaggio
Come fotografare un paesaggio
Partiamo dalle regole per fotografare un paesaggio quindi parliamo di luce, messa a fuoco, composizione, attrezzatura, etc., ma affrontiamo ognuno di questi argomenti nello specifico.
1. Usa le impostazioni manuali
Se vuoi ottenere una foto di paesaggio di impatto ti consiglio di abbandonare le impostazioni automatiche della tua fotocamera e di passare a quelle manuali, nella fotografia di panorami bisogna gestire diversi fattori e se lasci fare alla tua fotocamera sicuramente non otterrai la foto che desideri. Le impostazioni manuali ti permetteranno di impostare diaframma, tempi di scatto ed ISO, tutti molto importanti per avere un risultato perfetto. Ormai le impostazioni manuali sono presenti anche sugli smartphone quindi non hai scuse.
Per capirci meglio se, ad esempio, vuoi fotografare una cascata con effetto seta senza aumentare i tempi di esposizione ti sarà impossibile, così come non potrai mantenere gli ISO bassi (evitando rumore) in una scena che magari ha una scarsa illuminazione.
Se non sai come usare le diverse impostazioni della tua fotocamera ti consiglio il mio articolo: Impostazioni automatiche, semi-automatiche e manuali.
2. Profondità di campo
La profondità di campo è la porzione di fotografia messa a fuoco ed è gestita dal valore f cioè dall’apertura del diaframma (puoi leggere l’articolo specifico qui), più il valore è piccolo minore sarà la porzione messa a fuoco, viceversa maggiore è il valore di f e più ampia sarà la parte messa a fuoco.
In una fotografia di paesaggio è molto importante che l’intera scena sia messa a fuoco, sia la parte vicina che quella più distante soprattutto se sono presenti diversi elementi in posizioni differenti, proprio per questo ti consiglio di usare un f tra 11 e 16 e di usare se possibile la messa a fuoco manuale, così da evitare che scelga la fotocamera per te.
3. L’ora migliore per fotografare un paesaggio: golden hour e blue hour
Si può scattare una foto di paesaggio a qualsiasi ora, questo è certo, ma prediligere alcuni orari rispetto ad altri può farti ottenere una fotografia molto più interessante.
Fotografare in pieno giorno, con il sole in alto nel cielo significa che esistono delle ombre molto nette e scure che creano geometrie, può essere un modo per una foto di paesaggio diversa e creativa, ma di sicuro il contrasto fra luce ed ombre sarà molto forte e rischi di avere le ombre completamente nere o le luci bruciate. Inoltre l’atmosfera nelle ore centrali del giorno risulta essere più fredda.
Di sicuro i momenti che creano un’atmosfera più calda sono quelli della Golden Hour. Cos’è la Golden Hour? Sono i due momenti della giornata in cui il sole è più vicino all’orizzonte, cioè circa mezzora dopo l’alba e circa mezzora prima del tramonto alla nostra latitudine, questo in linea generica perché tale durata può variare a seconda della stagione e del luogo, quindi, il mio consiglio è di scaricarti un’app, come ad esempio Exsate Golden Hour, che indichi la sua durata precisa.
Durante la Golden Hour le luci sono calde e tenui e le ombre meno nette permettendoti di gestire con più facilità il contrasto fra luci e ombre, oltre a garantirti un’atmosfera molto più emozionante.
Un altro momento che puoi sfruttare per fotografare un paesaggio è la Blue Hour, in questo caso parliamo del momento successivo al tramonto e precedente all’alba, quando il cielo è leggermente illuminato ma la predominante è il blu. In questo caso dovrai optare per un’esposizione più lunga ma l’effetto finale sarà ugualmente bello con il cielo illuminato all’orizzonte e la notte nella restante porzione di cielo sopra di te.
4. Rumore digitale
Se ti trovi in condizioni di luce scarsa potrai aver bisogno di aumentare gli ISO (cioè la sensibilità del sensore alla luce), se si eccede troppo ad aumentare questo valore la foto di paesaggio che ne uscirà sarà poco nitida e con molto rumore. Per rumore digitale si intende quando appaiono dei pixel colorati casuali sulla fotografia che sgranano l’immagine, soprattutto nelle zone in ombra.
Quando si fotografa un paesaggio di solito il risultato finale che si vuole ottenere è quello di una foto nitida e ben definita, proprio per questo devi cercare di evitare la generazione di rumore, per farlo ti basterà tenere il valore ISO basso, meglio a 100, e quando è necessario avere maggiore luce intervenire sui tempi di esposizione magari usando un treppiede che manterrà stabile la tua fotocamera.
5. Bilanciamento del bianco
Il bilanciamento del bianco serve a dare colori reali alla fotografia finale, spesso si evita di fare il bilanciamento del bianco in fotocamera perché i vari programmi di post-produzione permettono di farlo successivamente nel momento dello sviluppo della foto.
Il mio consiglio però è quello di bilanciare il bianco già in partenza mentre si scatta, uno perché dovrai lavorare meno successivamente davanti al computer, due perché l’immagine scattata sarà molto più simile a quello che stai vedendo a occhio nudo. Se vuoi approfondire il tema del bilanciamento del bianco ti consiglio di leggere il mio articolo: Bilanciamento del Bianco.
6. Comporre la tua foto di paesaggio
Come in qualsiasi altra tipologia di fotografia è molto importante studiare la composizione e come gli elementi sono disposti nella tua immagine.
Una fotografia di paesaggio contiene, di solito, molti elementi nel piano prospettico, una delle regole base è quella di evitare troppi elementi che possono creare confusione e, invece, focalizzare un elemento in primo piano, uno a metà e l’ultimo verso l’orizzonte. Certo questa è una regola veramente semplicistica e spesso può essere superata, serve solo a capire che troppi elementi tutti insieme creano una foto poco accattivante che non guida lo sguardo di chi la guarda.
Tra le regole di composizione più usate c’è la regola dei terzi, cioè quella che prevede di suddividere in modo immaginario la foto con due line verticali e due orizzontali creando una griglia di 9 rettangoli uguali, le linee e i punti in cui queste si incrociano sono le zone che vengono attirate dall’occhio e quindi posizionare gli oggetti lungo queste zone gli dà una maggiore importanza. Questo spiegato in termini molto semplici, se vuoi capire meglio la composizione leggi l’articolo specifico sulla composizione fotografica, qui troverai, oltre alla regola dei terzi, anche tante altre regole compositive come la sezione aurea, la regola di Fibonacci e come usare le diverse geometrie.
Questo per quel che riguarda le regole generali compositive, però voglio farti una raccomandazione molto importante, spesso mentre siamo presi a scattare e a mettere tutti gli elementi nella giusta posizione ci dimentichiamo dell’orizzonte … già quella linea in fondo che divide cielo e terra, soprattutto se si sta scattando verso un’orizzonte delineato da una linea è molto importante che questo sia perfettamente orizzontale. Per ricordarmi di questo io ho sempre accesa la livella della mia fotocamera così se vedo di essere inclinata mi rimetto in bolla.
7. Quale obiettivo usare
Se stai pensando di fotografare un paesaggio sicuramente quello che hai in mente è una visuale ampia che possa cogliere diversi elementi, questo significa che dovrai usare una focale con lunghezza corta cioè un grandangolo, il mio consiglio è di usarne uno da 10-20 mm. Un grandangolo di questa lunghezza focale ha un angolo visuale alla lunghezza più corta di 108° che si avvicina molto alla visione umana, certo un grandangolo ha un costo più elevato di obiettivi con lunghezza focale più lunga, ma se stai pensando di specializzarti nella fotografia di paesaggio non puoi farne a meno, magari valuta di comprarne uno usato.
Un altro punto a favore del grandangolo è che ti permette di simulare la profondità che vedi ad occhio nudo, permettendo all’osservatore della tua fotografia di scorrere l’occhio lungo i diversi piani prospettici dell’immagine.
Come sempre la regola generale può essere sempre superata e per alcune porzioni del tuo paesaggio puoi usare in modo creativo un teleobiettivo, questo consente di inquadrare solo una porzione del tuo panorama oltre a permetterti di “schiacciare” i piani prospettici, infatti, come saprai il teleobiettivo tende ad eliminare le distanze fra gli oggetti presenti e questo può consentirti di giocare creativamente su particolari elementi presenti, come ad esempio colline con colori diversi.
8. Usa il treppiede
Il treppiede può essere un valido alleato per le tue fotografie di paesaggio, il primo motivo è la stabilità, come detto, in caso si debbano usare tempi di esposizione maggiori per luce scarsa, ma non solo per questo. Aumentare i tempi può permetterti diverse possibilità di scatto come creare l’effetto seta su una cascata o su di un salto d’acqua, rendere liscia e piatta la superficie di uno specchio d’acqua, immortalare effetti creativi come le piante mosse dal vento mentre tutti gli altri oggetti sulla scena sono immobili, e ce ne sarebbero davvero tanti altri, questo è solo per darti un’idea di quanto il cavalletto possa esserti utile in alcune situazioni o imprescindibile in altri, come nel caso tu voglia fotografare la Via Lattea.
Personalmente quando esco per fotografare in zone naturali il treppiede lo porto sempre con me, non si sa mai quali situazioni potrebbero prospettarmisi.
9. Filtri fotografici e fotografia di paesaggio
Sicuramente ci sono differenti filtri fotografici che possono esserti utili per fotografare un paesaggio, quelli che sicuramente, secondo me, non possono mancare: filtri ND e filtro polarizzatore.
I filtri ND servono a diminuire la luce in ingresso nella fotocamera e sono molto utili quando si vogliono fare delle lunghe esposizioni in pieno giorno, come nel caso dell’effetto seta su un salto d’acqua; senza questo tipo di filtro i tempi di esposizione non potrebbero essere aumentati oltre una certa soglia altrimenti le luci risulterebbero bruciate senza possibilità di recupero.
Altro filtro molto importante in un corredo fotografico per paesaggi è il filtro polarizzatore, questo è formato da una sfumatura polarizzata che permette di eliminare la rifrazione della luce sul vapor acqueo presente nell’aria, per capirci serve ad eliminare la foschia che può presentarsi nel cielo facendo perdere nitidezza a quella porzione di foto. Il filtro polarizzatore ti permette anche di eliminare l’effetto riflesso, ad esempio su una superficie d’acqua, e fotografare l’acqua trasparente mostrando cosa ci sia sotto la superficie.
Un altro uso creativo del filtro polarizzatore è invertirlo per aumentare l’effetto specchio delle superfici, come per esempio sulla vetrina di un negozio o su di uno specchio d’acqua. Se vuoi conoscere gli usi e il funzionamento del filtro polarizzatore ti consiglio di leggere il mio articolo: Filtro Polarizzatore: quando e come usarlo.
10. Scattare in Raw o in jpg?
La risposta a questo dilemma è un’altra domanda: Svilupperai la tua fotografia al computer o no? Nel primo caso sicuramente ti consiglio di scattare in Raw così da avere un file completo di tutte le informazioni (come era il negativo un tempo) su cui poter intervenire in post-produzione senza perdita di qualità della fotografia.
Se invece non svilupperai la tua fotografia è meglio che utilizzi il formato jpg perché questo potrà essere tranquillamente usato su ogni piattaforma, ad esempio se vuoi condividerlo sui social, mentre il raw no, deve essere prima trasformato in jpg. Da fotografa non amo scattare in jpg perché la foto viene rielaborata dal software della fotocamera secondo direttive che gli sono state date dal programmatore che l’ha sviluppato, inoltre se successivamente decidessi di sviluppare la foto i miei interventi sarebbero molto limitati dalla dimensione contenuta del file con poche informazioni rispetto al raw, pena la perdita di qualità della foto stessa, magari con la comparsa di rumore.
Se vuoi prendere la tua decisione in modo consapevole puoi approfondire leggendo: Formato Raw o jpeg? Quale formato scegliere per le tue foto.
Tipologie di paesaggi e come fotografarli
Fin qui abbiamo parlato delle regole generali della fotografia di paesaggio, ma vorrei introdurti ad una parte più pratica in base al soggetto che andrai a fotografare. Di seguito ti metto qualche esempio specifico su soggetti paesaggistici per le tue foto.
Fotografare un paesaggio controluce
Una delle difficoltà che si possono presentare è di voler scattare una fotografia a una porzione di paesaggio e trovarsi in controluce, in questo caso avrai un cielo molto illuminato e il paesaggio più scuro quindi bilanciare l’esposizione per ottenere entrambi correttamente esposti può essere un vero problema.
In questa situazione hai due possibilità: una nel momento dello scatto e l’altra in post-produzione. La prima soluzione è usare un filtro GND, cioè un filtro a densità neutra graduato, questo filtro permette di scurire solo una parte dell’inquadratura poiché la densità neutra è applicata sfumata da una parte presente e via via digradata verso la sua assenza. Posizionando il filtro GND con la parte scura sul cielo e la parte trasparente sul paesaggio potrai ottenere un’esposizione corretta ed avere la tua foto anche in controluce.
L’altra soluzione prevede l’utilizzo di un software di post-produzione, nel momento dello scatto dovrai effettuare due scatti separati, uno con la giusta esposizione per il paesaggio e l’altro per il cielo, successivamente al computer potrai unire i due scatti prendendo solo le porzioni giustamente esposte. Questa soluzione richiede una certa dimestichezza con software di sviluppo come Adobe Photoshop .
Altra soluzione sempre con l’uso di un software in postproduzione è la tecnica del Bracketing che consiste nello scattare foto in serie con diverse impostazioni di esposizione che poi vengono unite al computer per creare un’immagine ad alta definizione.
Come ultima possibilità c’è quella di sfruttare le ombre, come ho fatto nella foto all’inizio di questo paragrafo, creando un contrasto fra le luci e le ombre e creando un’atmosfera misteriosa o romantica a seconda delle situazioni.
Fotografare paesaggio con luna
La luna, il nostro satellite, ci affascina da sempre e anche da fotografi quando si guarda un paesaggio illuminato dalla luna ci viene voglia di fotografarlo per cogliere la magia di quel momento. Per fotografare un paesaggio con la luna per prima cosa bisogna capire che tipo di luna abbiamo davanti, se si parla di luna piena incorriamo nello stesso problema che abbiamo appena visto per i paesaggi in controluce, ma con il paesaggio molto più in ombra. Le soluzioni sono analoghe al caso precedente.
Se invece nel cielo c’è appena uno spicchio di luna visibile la sua luminosità sarà ridotta e ti consentirà di aumentare i tempi di esposizione senza ritrovarti con un “sole notturno”, forse dovrai scendere a compromessi sul tempo di esposizione evitando di aumentarli eccessivamente, ma di sicuro puoi riuscire a portare a casa lo scatto anche senza l’utilizzo di filtri o post produzione. Certo che se hai con te un filtro GND di sicuro puoi avvalerti della sua funzione e aumentare un po’ il tempo di esposizione per il paesaggio.
Se vuoi sapere come fotografare la luna puoi leggere: Come fotografare la luna.
Fotografare un paesaggio notturno
Fotografare di notte è un’impresa che mette alla prova per diversi aspetti, per prima cosa l’assenza di luce, quindi, come fotografare un paesaggio notturno?
Partiamo dall’individuare i differenti soggetti presenti: il cielo, le stelle e il paesaggio. Un paesaggio standard richiede una lunga esposizione, quindi l’uso di un cavalletto, accompagnata da un aumento del valore ISO per riuscire a far entrare abbastanza luce da essere impressionata sul sensore della tua fotocamera. L’aumento degli ISO e del tempo di esposizione possono generare del rumore, soprattutto per i sensori più piccoli come gli APS-C, e visto che il rumore si genera soprattutto nelle zone più scure e stai scattando di notte questo potrebbe rovinare il tuo scatto. Un alternativa è usare della luce artificiale, ad esempio se nel tuo paesaggio è presente un paesino illuminato abbastanza vicino potrebbe aiutarti a dare luce al tuo scatto. Altra soluzione è quella di usare una torcia per illuminare almeno la parte più vicina, un light painting per capirci. Puoi usare una focale luminosa per cercare di migliorare la luminosità ma in questo caso si metterebbe a fuoco una porzione più piccola del paesaggio e dovrai giocare con la messa a fuoco.
Passiamo al cielo, se vuoi immortalare il tuo paesaggio e riuscire a fotografare anche le stelle dovrai tenere conto del loro movimento e del tempo in base alla tua focale per evitare di avere dei trattini nel cielo, lo stesso vale se vuoi fotografare la Via Lattea, ti consiglio per avere tutte le informazioni di leggere: Fotografare la via lattea.
Altra possibilità ancora è di fare una lunga esposizione che ti permetta di fotografare il paesaggio notturno e di creare un bellissimo star trail (scia di stelle). Anche in questo caso vedi l’articolo specifico: Startrail: come fotografare la scia di stelle.
Fotografare paesaggio innevato
Fotografare un paesaggio con neve in pieno giorno richiede di sicuro di utilizzare tempi molto veloci perché la neve riflette il sole ed aumenta la luce disponibile, quindi per evitare di bruciare i bianchi si usano tempi veloci o velocissimi. In alternativa puoi usare dei filtri ND che, anche in questo caso, verranno in tuo aiuto per diminuire la luce in entrata. Per approfondire l’argomento della fotografia sulla neve ti rimando al mio articolo: Fotografare sulla neve: guida pratica.
Fotografare paesaggio nuvoloso
Il cielo nuvoloso può essere molto più interessante di uno limpido, la presenza di nuvole nel cielo può creare contrasti nel cielo o dare un’atmosfera cupa in caso di nuvoloni grigi e carichi di pioggia. Ci sono differenti tipi di nuvole e quindi diverse possibilità di scatto a seconda della situazione specifica di fronte a cui ti trovi.
Se ci sono poche nuvole nel cielo, magari sparse, di sicuro il cielo sarà più interessante ma le impostazioni di scatto saranno molto simili alla loro assenza.
Un cielo nuvoloso in modo consistente invece cambia davvero la quantità di luce, le nuvole sono come un enorme dissipatore di luce e oltre a diminuire la luce nel cielo, rendono le ombre più morbide e il paesaggio meno contrastato. In questo caso avere la giusta esposizione per cielo e terra sarà molto più semplice di quando è presente un forte contrasto fra queste due porzioni. Potresti prendere in considerazione, magari se hai con te un filtro ND, una lunga esposizione con le nuvole in movimento nel cielo e una maggiore nitidezza del paesaggio, ma questo è solo un’opzione creativa.
Trovo invece veramente di impatto un cielo carico di tempesta, come la foto sopra, in contrapposizione con il resto del panorama, in questo caso l’atmosfera è drammatica e può dare davvero un tocco in più alla tua fotografia di paesaggio. Di sicuro un cielo molto scuro diminuirà fortemente la luce presente, ma se ti trovi in pieno giorno potrai tranquillamente scattare a mano libera in pieno giorno senza l’ausilio di cavalletto o filtri fotografici.
Fotografare un paesaggio autunnale
L’autunno ha dei colori eccezionali che vanno dal giallo al rosso rendendo tutto il panorama ricco di colori, fotografare un paesaggio d’autunno non si differenzia molto da una qualsiasi altra foto di paesaggio, in questo caso però è importante trovare il luogo adatto, cioè quello che può mostrare l’autunno in tutta la sua bellezza. Come saprai non tutti gli alberi diventano rossi quindi ti consiglio di cercare dei luoghi in cui abbiano dei colori vivaci che tendano al rosso e possano mostrare un panorama vivace. Uno dei miei sogni è quello di andare in Canada a fotografare il foliage delle loro foreste, ho visto delle fotografie fantastiche piene di rossi vivaci.
Fotografando l’autunno puoi giocare sull’accostamento dei colori, ad esempio il rosso è complementare al ciano che si avvicina al turchese del cielo, mentre il giallo è complementare al blu. Avendo queste informazioni potresti ad esempio fotografare alberi gialli durante la blue hour o alberi rossi in pieno giorno rendendo la foto più interessante.
Le possibilità che hai a disposizione sono diverse come un paesaggio che include un bosco rosso e un prato verde con un cielo azzurro, ma questa parte la lascio a te e alla tua creatività.
Fotografare un paesaggio urbano
Se vuoi fotografare un paesaggio urbano, quindi un’ampia porzione di una città dovrai per prima cosa trovare un luogo che ti permetta di avere una grande visuale, come un belvedere. Una volta individuato il luogo da cui scattare comporre la tua foto sarà molto importante perché in città ci sono una moltitudine di elementi: palazzi, strade e costruzioni storiche o di rilievo. Il mio consiglio è di studiare attentamente la composizione posizionando tutti questi elementi in modo da guidare lo sguardo dell’osservatore attraverso la fotografia.
Nella foto che vedi sotto ho scattato dall’interno di Castel Sant’Angelo a Roma, in questo caso ho deciso di fare una serie di scatti verticali successivamente uniti al computer per prendere una porzione ampia del paesaggio e creare diversi piani: la curva del Tevere che fa muovere lo sguardo in orizzontale, il ponte Sant’Angelo che guida l’osservatore verso la porzione di Roma immortalata ed infine le cupole all’orizzonte che inevitabilmente attirano lo sguardo.
Questo è solo un esempio per darti un’idea, il mio consiglio è di sperimentare per creare una fotografia di paesaggio urbano unica che porti la tua firma e il tuo modo di guardare le cose. Se vuoi approfondire il tema della fotografia urbana invece leggi l’articolo: Street Photography: guida alla fotografia di strada.
Conclusioni
Sulla fotografia paesaggistica ci sarebbe molto da dire e sono stati scritti libri interi quindi qui hai trovato solo alcune indicazioni e suggerimenti, è impossibile essere esaustivi su un argomento del genere, spero di averti dato qualche spunto creativo che ti possa aiutare nel realizzare le tue foto di paesaggio. Ora non ti resta che prendere la tua fotocamera, uscire ed andare a sperimentare!
Libri sulla fotografia di paesaggio
Se vuoi approfondire l’argomento della fotografia paesaggistica ti consiglio qualche libro che ti può essere utile.