La composizione fotografica ha un peso determinante alla creazione di una fotografia ben riuscita. Quando ci si avvicina al mondo della fotografia spesso si tende a focalizzarsi sull’attrezzatura e sul suo funzionamento dando scarsa importanza alla composizione del singolo scatto.
Alcune persone hanno una dote naturale nel riuscire a creare composizioni fotografiche, sono dotate dal cosiddetto “occhio fotografico”. Non tutti però sono dotati dell’occhio fotografico e anche quelli che ne hanno potrebbero migliorare magari conoscendo alcune regole base. Per chi ne è sprovvisto può, grazie allo studio e all’esercizio svilupparlo.
Personalmente ritengo che la buona riuscita di una fotografia sia data dalle conoscenze tecniche da un lato e dall’esperienza dall’altro. Il mio consiglio se vuoi migliorare la qualità dei tuoi scatti è quello di dedicare un po’ di studio alla composizione fotografica.
Finita la premessa generale iniziamo a parlare di inquadratura e composizione fotografica. Il primo elemento da prendere in considerazione è il mirino che ha una forma rettangolare qualsiasi strumento tu utilizzi per scattare, dal cellulare alla fotocamera reflex.
Il mirino nelle fotocamere reflex, nella maggior parte dei casi ha una proporzione di 3:2, questo fa sì che già nel momento dello scatto dovrai comporre una foto all’interno di quel rettangolo, completamente diverso da un formato quadrato.
È vero che con la fotografia digitale si può sempre ritagliare in post produzione l’immagine scattata, ma partire da una buona composizione ti permetterà di ridurre al minimo i lavori di ritaglio.
Contenuti dell'articolo
- 1 Formati fotografici
- 2 Soggetti statici o in movimento
- 3 Posizione del soggetto e regole di composizione fotografica
- 4 Geometrie
- 5 Elementi che attirano lo sguardo: come guidare lo sguardo delle persone
- 6 Composizione fotografica in post produzione
- 7 Conclusioni
- 8 Composizione fotografica libri
- 9 Domande e Risposte
Formati fotografici
I formati fotografici più usati sono 3:2 e 4:3, questi due sono diversi fra loro, il primo ha una forma più rettangolare del secondo. Esistono anche altri formati come quello quadrato e panoramico.
Formato 3:2
Il formato 3:2 deriva dalle fotocamere analogiche con formato 35mm, rimasto poi nelle SLR digitali. Chi scatta foto con formato 3:2 tende a creare immagini orizzontali, questo perchè da un lato la fotocamera è più comoda da tenere in orizzontale e dall’altro perchè la visione orizzontale è quella che si avvicina di più alla visione umana. L’uso del formato 3:2 in verticale (quindi 2:3) è particolarmente indicata, invece, per alcuni soggetti verticali comprese le persone in piedi.
Formato 4:3
Il formato 4:3 è uno di quelli più “quadrati”, al tempo delle pellicole esistevano molti formati di questo genere: 4×5 pollici, 8×10 pollici, 11×14 pollici, etc.
Il formato 4:3 non influenza molto la composizione fotografica non avendo una direzione predominante, anche se l’esistenza di un rettangolo ti permetterà di scegliere fra un orientamento landscape o portrait. Questa possibilità è totalmente assente nel formato quadrato.
Formato quadrato
Nel formato quadrato non esiste una dimensione predominante, questo comporta una certa difficoltà a creare immagini che non creino un equilibrio perfetto degli spazi, si può dire che questo formato risulta un po’ rigido a causa delle sue proporzioni 1:1. Lo sguardo dell’osservatore nel formato quadrato tende a dirigersi verso il centro della fotografia.
Formato panoramico
Grazie alla post produzione è possibile unire diversi scatti per ottenere una composizione fotografica più ampia con formato panoramico, come nel caso in cui vuoi fotografare un panorama molto esteso.
Un è esempio è la foto che ho scattato a Gran Canaria per riuscire a cogliere l’intero canyon ho scattato più foto verticali che successivamente ho unito insieme, il risultato ottenuto è il seguente:
Le fotografie panoramiche stimolano un grande fascino, soprattutto nel caso di stampe che permettano di visionare adeguatamente ogni particolare della foto. Questa reazione è dovuta al fatto che la visione umana si sviluppa in senso panoramico mettendo a fuoco una porzione per volta dell’area visionata. Allo stesso modo una composizione fotografica panoramica permette all’osservatore di analizzare ogni porzione dell’immagine passo passo.
Questo formato viene usato particolarmente nel cinema permettendo di rendere più vicina alla visione umana la visione sullo schermo.
Soggetti statici o in movimento
I soggetti delle tue foto possono essere statici o in movimento, nel primo caso avrai tutto il tempo di pianificare il tuo scatto decidendo le impostazioni della fotocamera e l’inquadratura. Lo stesso non vale per soggetti dinamici, il loro movimento richiederà da parte tua una reattività maggiore.
Per fotografi alle prime armi è sicuramente più facile fotografare soggetti statici, con l’esercizio e l’esperienza però diventerà semplice anche fotografare soggetti dinamici, soprattutto imparerai a scegliere il tempo di scatto migliore a ” congelare” il momento o potrai scegliere di lasciare apparire il movimento del soggetto nell’immagine.
Le scelte che hai a disposizione per cogliere soggetti in movimento sono: fotografare con le impostazioni manuali o con le funzioni automatiche della tua fotocamera come la modalità sport che ti permette di tenere fissa la messa a fuoco su qualcosa che si muove.
Sia per i soggetti statici che dinamici gran parte della bellezza della tua foto sarà data dalla composizione, dalla luce e dalle scelte creative o meno che deciderai di prendere.
Questo risultato sarà la somma della tua conoscenza e della tua esperienza, ti accorgerai con il tempo come cambierà il tuo occhio fotografico e la tua capacità di usare i comandi manuali della fotocamera per ottenere lo scatto che immagini proprio come lo hai pensato.
In conclusione l’importante non è la tipologia di soggetto ma la tua abilità, conoscenza ed esperienza a fotografarlo.
Posizione del soggetto e regole di composizione fotografica
La posizione del soggetto all’interno della composizione fotografica determina la dinamicità, la direzione di osservazione, la bellezza della tua foto. Esistono diverse regole compositive che aiutano, soprattutto all’inizio a posizionare gli elementi all’interno della fotografia, di seguito te ne mostro alcune.
Regola dei terzi
La regola dei terzi è una fra le più semplici e più conosciute fra le regole di composizione. L’idea è quella di suddividere in una griglia di 9 rettangoli l’immagine con 2 righe orizzontali e due verticali (dette tutte e 4 linee di forza) equidistanti fra loro.
I punti più importanti su cui posizionare il soggetto sono quelli di intersezione o lungo le linee, tale regola veniva usata in passato dai pittori per rendere più dinamica la scena rispetto a posizionare il soggetto al centro della composizione.
Il rettangolo centrale viene denominato “zona aurea” e i 4 punti che lo delimitano punti forza, punti focali o fuochi.
Perché è importante, posizionare il soggetto sui punti di forza? L’occhio umano tende a focalizzare la sua attenzione su questi punti subito dopo aver guardato la zona aurea.
Le linee orizzontali vengono usate spesso per posizionare l’orizzonte ed i piani di prospettiva evitando così di metterlo al centro della composizione fotografica statica. Posizionando l’orizzonte sulla linea superiore si tende a dare maggiore rilievo al paesaggio, viceversa se si pone la linea di orizzonte sulla linea inferiore si evidenzia maggiormente il cielo.
La regola dei terzi può essere applicata a qualsiasi formato stai usando basta che possa essere suddiviso in terzi.
Sulle fotocamere digitali reflex è possibile visualizzare a schermo tale griglia così da decidere il posizionamento del soggetto direttamente in fase di scatto.
Sezione aurea
La sezione aurea, conosciuta già al tempo dell’Antica Grecia, è la ripartizione geometrica “armoniosa” per antonomasia. La sezione aurea è stata usata sia in pittura che in architettura per la creazione di facciate di edifici.
La regola aurea è una ripartizione geometrica in cui il rapporto tra la sezione piccola e quella grande è uguale a quello tra la grande e l’intero quadrato, per capire meglio:
φ rappresenta il rapporto aureo o numero aureo o costante di Fidia o proporzione divina ed è indicato con il numero irrazionale 1,6180339887…
Logicamente in fotografia non si può stare con riga e calcolatrice in mano per scattare una foto ma puoi usare approssimativamente la sezione aurea per comporre la tua foto donandogli un maggiore senso di armonia.
Regola di Fibonacci
La regola di Fibonacci è un metodo rinascimentale della suddivisone dello spazio compositivo seguendo la serie di Fibonacci: sequenza di numeri in cui ognuno è uguale alla somma dei due precedenti: 1,2,3,5,8, 13,21,…
A livello fotografico un esempio per capirci può essere:
La serie di Fibonacci può essere ritrovata in natura, molte creazioni naturali seguono tale serie nella loro costruzione come si può vedere nel video di seguito:
Di certo seguire la regola di Fibonacci non è così agevole, per riuscire a seguire tali composizioni fotografiche geometriche, anche a livello approssimativo, bisogna fare molto esercizio pratico, successivamente, in fase di sviluppo digitale si potrà perfezionare la composizione.
Come regola generale per la composizione fotografica, accantonando per un attimo tutte le regole appena enunciate, basta sapere che suddividendo l’inquadratura fotografica e posizionando i soggetti sulle intersezioni o lungo le linee di suddivisione si avranno delle composizioni più armoniose e dinamiche rispetto a mettere il soggetto al centro dell’immagine.
Geometrie
Nella composizione fotografica i soggetti inquadrati rappresentano delle forme geometriche che possono essere usate per guidare lo sguardo dell’osservatore o/e rendere più dinamica la tua fotografia. Fra le forme geometriche che un soggetto può rappresentare la più semplice è il punto il quale attire l’attenzione di chi guarda la tua foto. Ad un grado di complessità leggermente maggiore ci sono le linee che servono a dirigere lo sguardo. Poi ci sono le figure (rettangolo, triangolo, cerchio, …) che sono in grado di dare ordine allo spazio.
Se pensi a questi tre elementi geometrici puoi capire come siano strettamente legati fra loro:
- una serie di punti consecutivi dà l’idea di una linea
- le linee formano le figure
- le figure unite fra loro formano altre figure.
Le figure geometriche che si possono formare sono molteplici ma cerca di limitarti alle primarie: rettangolo, triangolo e cerchio.
Queste figure, più semplici, sono di facile riconoscimento da parte dell’occhio umano all’interno della composizione fotografica, anche quando sono implicite o accennate leggermente.
Elementi che attirano lo sguardo: come guidare lo sguardo delle persone
Il volto
L’elemento che maggiormente attira lo sguardo in una composizione fotografica è il volto umano, se ben visibile.
Il viso delle persone non solo ha la capacità di focalizzare l’attenzione ma anche di direzionare, infatti se la persona ritratta sta guardando qualcosa l’osservatore sarà portato a seguire quella direzione quando guarderà la fotografia. Questo meccanismo automatico viene chiamato “direzione dello sguardo”.
Se il soggetto guarda nell’obiettivo si avrà l’impressione di essere osservati, se la direzione è verso un altro elemento presente nella composizione fotografica si tenderà a guardare tale elemento, se lo sguardo cade al di fuori dell’inquadratura stimolerà curiosità e ambiguità non potendo vedere cosa sta guardando la persona come nella fotografia di seguito:
Vettori
All’interno della composizione fotografica ci possono essere degli elementi grafici che creano movimento denominati vettori. I vettori possono essere linee, soprattutto diagonali, curve, alle volte anche delle linee implicite. Un vettore può essere anche dato dalla fotografia di un’azione, come una persona che cammina, un oggetto che cade o un uccello in volo, chi guarderà la fotografia tenderà a seguire la direzione del movimento.
Nella fotografia qui di fianco lo sguardo va dalla mano al muso per poi andare verso l’occhio del cane; il vettore si ha nell’azione del biscotto che sta per cadere dalla mano verso il muso.
Messa a fuoco
Una messa a fuoco selettiva in una sola porzione della fotografia attira l’attenzione verso quella zona della composizione fotografica. Questa tecnica è molto usata nella food photography per mettere in risalto solo un particolare all’interno dell’immagine. Viene usata anche nella fotografia di ritratto o naturalistica per mettere in evidenza il soggetto rispetto allo sfondo. Puoi vedere un esempio di seguito in cui la messa a fuoco è solo su alcune fragole (uno degli ingredienti) e sul dolce che è il vero soggetto della fotografia:
Se vuoi sapere come gestire la profondità di campo ti consiglio di leggere la mia guida sull’apertura di diaframma.
Accostamenti
La composizione fotografica può prevedere l’accostamento di due o più elementi contemporaneamente per rendere la fotografia più interessante.
La giustapposizione ti permette di portare lo sguardo dell’osservatore su diversi elementi contemporaneamente, l’esempio classico è la fotografia di un soggetto attraverso il riflesso su di un’altra superficie come fotografare un monumento riflesso in una pozzanghera. In questo caso chi guarderà la tua foto dovrà necessariamente vedere entrambi gli elementi nello stesso momento.
Ma l’accostamento nella composizione fotografica non è solo la sovrapposizione ma anche mettere due elementi contrastanti uno vicino all’altro, come un clochard in strada di fianco ad una vetrina di un negozio di beni di lusso. Nella fotografia che segue ho ricercato la contrapposizione fra sacro e profano data dall’accostamento fra la nicchia con il santo e il disegno sulla porta di una donna mezza nuda uniti insieme dalla linea sul muro che sembra collegarli fra loro:
Questi sono solo alcuni degli elementi che ti possono aiutare a dirigere lo sguardo di chi osserva la tua composizione fotografica, come al solito il mio consiglio è quello di sperimentare, provare, esercitarti a sviluppare delle fotografie interessanti a livello compositivo.
Composizione fotografica in post produzione
In fase di scatto può accadere di non essere molto attenti alla composizione fotografica, magari perchè devi scattare in fretta, fatto sta che ti potresti accorgere di avere una fotografia con un’inquadratura troppo ampia o che mettendo il soggetto di poco più in là la foto risulterebbe più interessante.
Per queste piccole modifiche ti può essere utile un programma di post produzione che ti permetta di ritagliare, cambiare proporzioni o ruotare l’immagine per raddrizzare un orizzonte.
Personalmente uso per queste operazioni Adobe Lightroom che mi permette di compiere tutte queste azioni oltre a poter visionare diverse griglie che rappresentano le regole compositive di cui abbiamo parlato in precedenza.
Se clicchi in Lightroom il tasto di Sovrapposizione ritaglio:
ti verrà mostrata di default la tua fotografia con la suddivisione in terzi, se digiti sulla tastiera cambierà la griglia di visualizzazione mostrandoti diverse possibilità compositive compresa la curva di Fibonacci.
Logicamente stiamo parlando di piccole modifiche, personalmente ritengo che la scelta migliore per creare una composizione fotografica sia durante la fase di scatto, ma come detto in precedenza non si può stare con la calcolatrice in mano quando si fotografa ma si può approssimare e successivamente al computer rendere tutto più preciso.
Conclusioni
In questo articolo ho solo accennato ad alcuni elementi di composizione fotografica, per capirli e studiarli approfonditamente sarebbe necessario un focus specifico di ogni aspetto.
A parte questo la mia opinione è che per creare delle composizioni fotografiche interessanti bisogna prima studiare, poi esercitarsi molto fino a che determinati meccanicismi compositivi diventino un automatismo al quale si finisce per non pensare più.
L’esperienza e la creatività faranno sì che nel tempo tu possa realizzare fotografie piacevoli, armoniose, che sappiano attrarre lo spettatore
Composizione fotografica libri
Se sei interessato alla composizione in fotografia e vuoi approfondire questo argomento ti consiglio una delle seguenti letture:
Lo scopo di questo libro è quello di analizzare il concreto processo di realizzazione delle fotografie.
In fotografia, qualunque sia la tecnica adottata, le decisioni fondamentali riguardano l’immagine stessa: i motivi che hanno indotto il fotografo a scattarla e il suo aspetto. Per ottenere buoni risultati è indispensabile raggiungere il giusto equilibrio tra talento e tecnica. Tuttavia, mentre abbondano le opere editoriali dedicate agli aspetti tecnici della fotografia, è piuttosto raro trovarne una che affronti globalmente il tema della composizione fotografica.
Ma se per costruire delle buone foto bastasse l’applicazione pedissequa di una unica, stra-nota regola, sarebbe troppo semplice, e, diciamocelo, anche non particolarmente appassionante. Lo scopo dichiarato di questo manuale dunque, già nel titolo, è proprio quello di andare oltre la regola dei terzi, per liberarmene e liberartene una volta per tutte. Cominciando con il dire che la fotografia, da molti punti di vista, va trattata come un linguaggio. Vedremo meglio dopo cosa intendo, ma intanto pensaci su: quando impari una lingua straniera, devi per forza cominciare con poche idee, solide ma chiare; funzionano e ti permettono di cavartela discretamente in diverse situazioni. Dopo un po’ però cominci a vedere tutti i limiti di quelle prime idee tanto solide e chiare. Vorresti, infatti, poter esprimere cose nuove, e concetti più complessi e personali. Anche se riesci a farti capire, avverti che le frasi ti escono imperfette, inadeguate, non in grado davvero di cogliere le sfumature che vorresti dare al tuo discorso. Ecco, la stessa cosa capita con la regola dei terzi in fotografia.
La impari e finalmente metti nel punto focale giusto gli occhi di ogni soggetto che ritrai, tagli il collo esattamente là dove va tagliato, inquadri il cielo e la terra in uno stesso scatto mantenendo proprio le proporzioni più corrette … E i tuoi scatti, un tempo disordinati e casuali, come per incanto cominciano ad avere un senso. Dopo un po’, però, quando un bel mucchio di nuove foto si è accumulato, ecco che le riguardi e … sono tutte uguali! Non solo a sé stesse, ma a tutte quelle di tutti quelli che hanno scoperto la regola dei terzi. Ecco, è in quel momento che ti rendi conto che devi, vuoi e puoi dire qualcosa di più. Ma che ti manca la “grammatica”. Questo manuale è stato concepito per insegnartela.
Domande e Risposte
Come fare una composizione fotografica
Se sei un fotografo alle prime armi per ottenere una buona composizione fotografica e iniziare a capire come posizionare gli oggetti all’interno della tua fotografia puoi seguire le regole base spiegate in questo paragrafo.
Come migliorare la composizione fotografica
Per migliorare la composizione fotografica è essenziale per prima cosa conoscere le regole base, una volta studiate e capite le tecniche di composizione fotografica il miglior modo per farle tue è quello di esercitarti con la tua fotocamera fino a che scatterai componendo la tua fotografia senza neanche pensarci, diverrà del tutto naturale.