L’apertura di diaframma è una delle tre impostazioni della fotocamera che formano il triangolo dell’esposizione in fotografia. Parti dal fatto che se vuoi fare la fotografia che hai in mente devi iniziare ad usare la modalità manuale della tua fotocamera se già non lo fai. Per riuscire a capire come funziona la macchina fotografica in modalità manuale devi sapere bene come dosare l’esposizione, la profondità di campo e la sensibilità, cioè le tre componenti del triangolo dell’esposizione. In questo articolo in particolare parlerò dell’apertura del diaframma, cioè del diametro di apertura del meccanismo nell’obiettivo che serve a regolare la luce che entra all’interno della fotocamera, è indicato sul display delle fotocamere digitali con il numero f.
Se vuoi saperne di più sul triangolo dell’esposizione puoi leggere il mio articolo: Il triangolo dell’esposizione fotografica
Contenuti dell'articolo
Apertura diaframma: definizione
Per prima cosa definiamo che cos’è l’apertura del diaframma nella fotocamera:
Il diaframma è il meccanismo usato per regolare la quantità della luce che attraversa l’obiettivo, in maniera analoga all’iride dell’occhio umano. Si presenta come un insieme di lamelle a ventaglio inverso (8 nella figura a fianco) che chiudono l’apertura del sistema ottico, fino alla sezione minima: l’operazione è detta anche diaframmare e questo influenza la variazione della profondità di campo nell’immagine ripresa.
Questa la definizione che puoi trovare su Wikipedia.
Come puoi vedere dalla gif di seguito il sistema di lamelle è costruito in modo tale da regolare il diametro di apertura a seconda dei diversi valori di f impostati.
Diaframma foto – By GRPH3B18 [CC BY-SA 3.0 ], from Wikimedia Commons
Scala diaframmi fotografia
I valori del diaframma, indicati sulla fotocamera con f, determinano il diametro di apertura delle lamelle, valori più bassi indicano un’apertura maggiore e viceversa, quindi se vuoi aprire il diaframma devi diminuire il valore di f
La scala diaframmi è la seguente: f/1 – f/1,4 – f/2 – f/2,8 – f/4 – f/5,6 – f/8 – f/11 – f/16 – f/22 – f/32 – f/45 – f/64 – f/90 – f/128 (etc).
Questi valori però non sono presenti in tutti gli obiettivi ma solo indicativi, ogni obiettivo ha i suoi valori di apertura (si parla di obiettivi luminosi ad esempio per indicare quelli che permettono un’apertura molta ampia del diaframma come 1,4 o 1,8).
Una curiosità è il fatto che la scala dei diaframmi segue una progressione geometrica di ragione √2 .
Un obiettivo di solito prevede una differenza di 7 stop di apertura fotografica, ma questa caratteristica può variare, infatti esistono obiettivi con variazioni di 5 stop o di 10 stop.
Regolazione apertura diaframma in fotografia
Veniamo al dunque, a come si regola a seconda delle nostre esigenze l’apertura di diaframma, ho detto che l’apertura delle lamelle determina quanto luce viene immessa nella fotocamera, il diverso diametro di apertura determina anche una diversa profondità di campo.
La profondità di campo, detto in parole povere, è la parte di fotografia che viene messa a fuoco in termini di profondità. Un diaframma molto aperto, quindi un f piccolo, determina una profondità di campo minore, mentre un diaframma chiuso, quindi con un f alto, mette a fuoco una grande porzione della fotografia, a seconda del valore può mettere a fuoco anche tutto il piano prospettico.
Come influenza questa caratteristica la nostra foto finale? La regolazione dell’apertura di diaframma sarà diversa a seconda della tipologia di foto che stai scattando, se ad esempio stai fotografando un panorama vorrai che tutto quello che è presente nella tua foto sia messo a fuoco, quindi dovrai usare un f alto, mentre se vuoi scattare un ritratto vorrai mettere a fuoco il viso e sfocare lo sfondo per far risaltare la persona, quindi, meglio un valore di f basso.
Per regolare l’apertura di diaframma dovrai tenere presente quale tipologia di risultato finale vuoi ottenere.
Problematiche tecniche: diffrazione
Bisogna prendere in considerazione, quando si scatta, il fenomeno della diffrazione in fotografia, un fenomeno che limita la nitidezza quando si usano i diaframmi più stretti cioè quelli con un f elevato. Il fenomeno di diffrazione si mostra di solito superando gli f/11 e può verificarsi anche con ottiche di qualità. Se vuoi conoscere a livello fisico che cos’è la diffrazione ti consiglio di leggere questo articolo: https://it.wikipedia.org/wiki/Diffrazione qui mi limito a parlare di come può influenzare la tua foto.
Abbiamo detto che superando gli f/11 si inizia a vedere il fenomeno di diffrazione con conseguente perdita di nitidezza, quindi in linea generale ci si può mantenere su f/11 ed evitare il suo verificarsi, a volte però è necessario aumentare gli f, ad esempio perché c’è troppa luce ed abbiamo bisogno di stringere l’apertura del diaframma, in questi casi bisogna giungere ad un compromesso e ricordare di non superare mai gli f/16 oltre i quali la tua fotografia potrebbe essere compromessa in termini di nitidezza.
Un altro fenomeno di diffrazione è la diffrazione a punta, cioè quando intorno alle luci con un diaframma chiuso (f alti) si creano delle stelline, di solito tale fenomeno appare ad esempio in paesaggi notturni con f alti, il numero di punte dipende dal numero di lamelle del tuo obiettivo. Obiettivi con molte lamelle rendono tale effetto molto più morbido e meno visibile. Puoi vedere quest’effetto nella foto qui sotto.
Effetto Bokeh
L’effetto Bokeh è quando su uno sfondo sfocato si possono vedere delle luci che appaiono come delle “bolle luminose”, passami il termine, tale effetto si vede usando un’apertura di diaframma molto aperta, quindi con un f piccolo.
Tale effetto è spesso usato nella fotografia di ritratto e può essere anche sfruttato con un po’ di creatività, infatti se metti un cartoncino con una forma ritagliata nel centro sopra il tuo obiettivo puoi creare luci che prendono quella specifica forma, nella foto di seguito ho utilizzato un cartoncino con un foro a forma di cuore per creare lucine a cuore, in questo caso la fantasia può spaziare.
Diaframma macchina fotografica e tipologie di fotografie
Per parlare in modo approfondito di apertura focale della fotocamera bisogna entrare in merito ai diversi tipi di fotografie e a come usare il diaframma dell’obiettivo impostazione a seconda della situazione, di seguito affronto alcune tipologie standard di fotografia per renderti più chiaro l’uso del diaframma fotografico.
Apertura di diaframmi e paesaggi
Come detto sopra quando si fotografa un paesaggio di solito l’intenzione è quella di rendere ben nitido tutto quello che è presente all’interno del fotogramma. Per avere una foto nitida bisognerà impostare l’apertura di diaframma su f/8 o f/11 in linea generale, se abbiamo un oggetto molto vicino e vogliamo avere a fuoco anche tutto il paesaggio dietro dovrai aumentare un po’ gli f senza superare f/16 per evitare che il fenomeno di diffrazione comprometta la nitidezza della fotografia.
Se vuoi sapere come scattare al meglio una fotografia di paesaggio puoi leggere il mio articolo Fotografare il paesaggio
Il diaframma in fotografia e i ritratti
Quando si scatta una fotografia di ritratto di solito lo scopo è quello di mettere in risalto la persona fotografata, per farlo si tende a sfocare lo sfondo e mettere a fuoco il soggetto, come si regola l’apertura di diaframma per farlo? Basta diminuire il valore di f andando così ad aprire maggiormente il diaframma, questo permette di mettere a fuoco una sola porzione del nostro campo prospettico.
Un elemento che devi tenere in considerazione è che più ti avvicini al soggetto minore sarà la profondità di campo a parità di valore f, quindi stai ben attento alla messa a fuoco potresti avere una fotografia con gli occhi messi a fuoco e il naso no ad esempio. Una cosa molto importante nella fotografia di ritratto è di avere sempre gli occhi messi a fuoco, quindi fa si di essere molto preciso quando scatti!
Nella foto di seguito puoi vedere come lo sfocato mette in risalto il viso nitido del soggetto evitando particolari di disturbo all’interno della foto, ho usato un’apertura che ha messo a fuoco solo il viso, come si vede già l’orecchio non è messo a fuoco.
Apertura di diaframma e macro fotografia
La macro fotografia è quella che permette di scattare i soggetti in rapporto di 1:1, cioè se scatto ad un oggetto di dimensione 2cm questo viene riprodotto nella foto a 2cm. Non bisogna confondere la macrofotografia con il close-up cioè fotografare soggetti in modo ravvicinato in modo da ingrandirli ma non fino al rapporto 1:1 così da rendere ben visibile i suoi particolari.
Fotografare soggetti molto piccoli richiede di avvicinarsi al soggetto se si dispone di un’obiettivo macro o di usare una focale tele se non si dispone di un macro, cercando di andare a riprodurre la reale grandezza del soggetto ripreso nella nostra foto. Questo processo porta a dover impostare un’apertura di diaframma più chiuso, quindi f più alti, per aumentare la profondità di campo che altrimenti risulterebbe veramente ristretta, di quanto aumentare f dipenderà da diversi fattori come la luce disponibile, l’angolazione di ripresa e l’effetto finale che si vuole ottenere.
Per quanto riguarda la luce disponibile se chiudi il diaframma della tua reflex avrai meno luce che entra nella fotocamera quindi dovrai compensare aumentando gli ISO o i tempi di esposizione (ti consiglio di leggere il mio articolo sul triangolo dell’esposizione per avere le idee più chiare).
A volte la luce disponibile non permette di chiudere troppo apertura dell’obiettivo perché magari il soggetto da fotografare è in movimento o gli ISO che si dovrebbero usare sono troppo elevati e comporterebbero un elevato rumore, in questo caso il miglior modo per mettere a fuoco il soggetto sarà mettersi in parallelo in senso longitudinale o decidere per una fotografia in cui solo una parte del soggetto è messa a fuoco e il resto sfocato; logicamente tutto dipende dalla fotografia che vuoi ottenere.
Nella foto a fianco ho scelto di mettermi parallela al senso longitudinale della mantide per riuscire a mettere a fuoco la maggior parte possibile del corpo dell’insetto, sul muro si vede bene la profondità di campo a fuoco rispetto al resto sfocato.
Risulta ben chiaro come in queste condizioni bisogna prendere una decisione o si decide di mettere a fuoco solo una porzione di corpo dell’insetto o ci si sposta per farlo rientrare all’interno della profondità di campo che abbiamo a disposizione.
Non c’è un giusto o sbagliato tutto dipende dal risultato finale che vuoi ottenere, la creatività è la tua e sei tu che devi decidere quale sarà la fotografia che vuoi ottenere a quella apertura della fotocamera.
Conclusioni
Dopo questo lungo articolo sull’apertura di diaframma siamo arrivati alle conclusioni, spero di essere stata esaustiva e che tu possa aver trovato qualche spunto utile, l’apertura di diaframma è una delle caratteristiche che possono rendere davvero particolare una foto giocando con la profondità di campo, può farti creare fotografie particolari e con effetti particolari, dai spazio alla tua fantasia e scatta la tua foto unica!
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